In quanti si può giocare a scacchi?

Pubblicato il : 17/05/2018 16:23:43
Categorie : Storia e tradizioni

In quanti si può giocare a scacchi?

A scacchi si gioca in due, naturalmente. Ma non è stato sempre così in passato e, forse, non sarà sempre vero in futuro.

Abbiamo già parlato degli antenati del gioco degli scacchi tuttavia il gioco (molto vicino a come lo conosciamo noi) sembra essere nato in India intorno al V secolo. 

Origini indiane degli scacchi

Il primo accenno al gioco si trova in un romanzo in sanscrito, il Vasavadatta, che conferma le “origini indiane”. Successivamente il gioco passò in Persia e, verso il Mille, in Europa.

Il termine "scacco matto" deriva infatti da un termine arabo-persiano "sah-mat", che significa “il re è morto”. A quell'epoca si giocava in quattro, fra due squadre di due giocatori, ed il gioco era reso più difficile dal lancio di un dado (procedimento poi abbandonato nel XIII secolo) che decideva il pezzo che bisognava muovere, ed i pezzi si muovevano tutti in egual modo, ovvero in avanti.
Altra curiosità riguardava la raffigurazione dei pezzi di quel periodo che erano personaggi diversi da quelli odierni, ad esempio l’alfiere era un elefante! 

Partite con quattro giocatori

Secondo molti ricercatori si svolgevano partite a scacchi con quattro giocatori che disponevano i pezzi ai quattro lati della scacchiera; due giocatori avevano i pezzi bianchi e si alleavano nello scontro con gli altri due, che tenevano i pezzi neri. Purtroppo non si sa niente del suo fondatore, ma giochi da tavolo con l’uso di pedine, dei quali però si sono perse le regole, erano già noti in Asia nel 5000 a.C. e in Mesopotamia nel 3000 a.C.

Gli scacchi arrivano in Europa con il ritorno dei crociati

Quando il gioco arrivò in Europa (intorno al Mille) gli scacchi vennero conosciuti prima a Costantinopoli e da lì gli arabi lo portarono in Spagna e in Italia, da dove i crociati, ritornando nelle loro terre di origine, li diffusero anche in Germania ed in Francia, e in questi spostamenti dalla Persia all’Europa, furono modificati sia i nomi che i movimenti dei pezzi, e soprattutto fu eliminato l’utilizzo dei dadi perchè la Chiesa Cristiana riteneva il gioco coi dadi un gioco d’azzardo, e quindi proibito. 


scacchi per tre


Alla fine del XIX secolo il filosofo polacco Jacek Filek ha inventato una nuova scacchiera composta da tre lati e 96 caselle (praticamente tre mezze scacchiere accostate, che permette di giocare in tre). Dopo un inizio in cui tutti giocano contro tutti, al primo scacco matto, si continua a giocare in due.

Le successive modifiche hanno portato il gioco a come lo conosciamo oggi.